CLEMENTE AIELLO
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Clemente Aiello - Visita medica
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Testo Visita medica
Autore Clemente Aiello Edizioni DC Records Italy
STROFA
Il dottore dice che ho il cuore buono,
come quello di un atleta, da campare.
E che non sono depresso solo un po’ complicato
e mi consiglia di restare così
che alle donne piace…
Avrei solo bisogno di smettere
di fumare e camminare.
Ma al dottore ho replicato:
“Io non ho mai fumato
e faccio 12mila passi ogni giorno
domenica e feste comprese”.
INCISO
Io credo di aver piu’ bisogno
di una ragazza bionda
e al massimo di 2 pillole colorate.
Magari una vacanza al mare una chitarra
e una bicicletta nuova per l’estate.
Una coca-cola delle fresche lenzuola,
un cuscino di vere piume
non come quello che ho adesso
pieno di cose strane
che mi fa venire sempre il torcicollo.
“Se tocco qui le fa male”?
Poi gli suona il cellulare e risponde pure.
E penso dottor House vai a cacare
Ma quando arriva Natale?
“Era una di quelle giornate che iniziano già storte: una visita medica che non avresti voluto fare, in uno studio elegante quanto impersonale. Il medico, un luminare famoso per i suoi modi spicci e le parcelle esorbitanti, ti scruta, ti misura, ti ascolta – ma mentre lo fa, risponde al cellulare e ti lascia lì, a metà frase.
Ti dice che il tuo cuore è in ottima forma, ‘da atleta’. Poi aggiunge che sei solo un po’ complicato, il che – secondo lui – ti rende interessante per le donne. Consigli? Smettere di fumare e camminare di più. Il problema è che tu non hai mai fumato e, coi tuoi 12mila passi al giorno, potresti fare concorrenza a Forrest Gump.
In quel momento, seduto su quella poltrona troppo rigida, capisci che non hai bisogno di consigli generici né di frasi fatte. Ti serve una ragazza bionda, una vacanza al mare, una chitarra nuova. Forse anche un cuscino decente che non ti faccia alzare con il torcicollo.
E mentre il medico risponde a un’altra chiamata, tu pensi: Dottor House, vai a cacare. E poi, quasi con un sorriso, ti viene in mente un ritornello. Nasce così ‘Visita Medica’, dalla frustrazione di un momento che diventa ironia, e dall’ironia che si trasforma in musica. Perché a Natale, magari, non avrai tutte le risposte, ma almeno avrai una nuova canzone da cantare.”