ANTONIO D'ANDREA - MARIA CLOTILDE SIENI - DC Records Italy - Edizioni Musica e Video 2005/2024

Vai ai contenuti

ANTONIO D'ANDREA - MARIA CLOTILDE SIENI

ARTISTI > CLASSICAL
Migrazione digitale  Guarda la pubblicità e ascolta Gratis.
Chiudi il POPUP con la X per accedere al Player.

Sotto la COVER appare la pubblicità abbinata a Antonio D'Andrea e Maria Clotilde Sieni Clicca se ti piace l'offerta. Grazie.

Guida all'ascolto
Alan Scott Hovhaness Chakmakjian (Sommerville 1911-Seattle 2000)
Alan Scott Hovhaness Chakmakjian  è un esempio significativo della complessità stilistica del panorama musicale statunitense del XX secolo, sia per le origini armeno-scozzesi che per la poliedricità dei suoi interessi musicali.
Il duetto per violino e clavicembalo, del 1954, rappresenta uno dei più significativi esempi dell’interesse del musicista per la musica liturgica armena e per le tradizioni musicali dell’estremo oriente, in particolare giapponese e indiana. La composizione si articola in tre movimenti: preludio, haiku e aria. Il preludio si fonda sulla tecnica compositiva armena basata sul rapporto matematico di nuclei melodici ricorrenti secondo il cursus rapido, lento e lentissimo. Il secondo movimento prende il nome da un breve componimento poetico giapponese (composto da tre versi di 5, 7 e 5 sillabe) del quale il compositore rispetta non solo le proporzioni metriche ma anche il carattere fortemente icastico. L’aria conclusiva costituisce anche per la sua collocazione, una sintesi tra il giovanile interesse di Hovhaness per la musica scandinava, in particolare di Sibelius e il recupero della modalità della musica tradizionale armena.
Il duetto costituisce quindi anche una testimonianza dell’idea che guida il musicista nel
recupero della tradizione classica, intesa come “ rappresentazione di un rapporto armonico con la natura, interpretata come entità immanentista”.
Walter Hamor Piston (Rockland 1894-Belmont 1976)
La sonatina per violino e clavicembalo di W.Piston, dedicata a R.Kirkpatrick e R. Schneider, è stata composta nel 1945 ed offre una sintesi dei valori fondamentali dell’estetica del musicista statunitense. Scrive Piston nella prefazione al suo testo di armonia: “ i due valori fondamentali della musica sono la melodia e la forma. Tutti gli altri elementi devono essere posti al servizio di questi due” e infatti nella sonatina l’aspetto melodico si fonde con grande equilibrio con le peculiarità formali dei singoli movimenti.
Il primo tempo in “forma sonata” rivela con il suo carattere prevalentemente sincopato l’influsso della tradizione popolare e jazzistica americana anche se adattati con grande perizia alle possibilità tecniche ed espressive degli strumenti in organico. Nel secondo movimento è evidente l’interesse di Piston  per il contrappunto strumentale barocco anche se interpretato alla luce dell’esperienza dodecafonica e seriale del XX secolo, studiata nel corso del soggiorno parigino. Il movimento conclusivo, in forma di rondò, si basa su un tessuto armonico complesso e polifonico nelle sue relazioni triadiche, talvolta atonale, talvolta politonale, ma solo raramente vagamente seriale.
Alfred Schnittke ( Engel’s 1934-Hamburg 1998)
Compositore sovietico di origine tedesca, Schnittke ha iniziato gli studi musicali a Vienna e li ha successivamente proseguiti a Mosca, aderendo nei primi decenni della sua attività all’estetica del realismo socialista; negli anni ’70 si è progressivamente accostato alle tecniche delle avanguardie occidentali, in particolare alla serialità. Tuttavia la connaturata predisposizione alla sintesi lo spinge presto a tentare una conciliazione tra le forme e gli stili della tradizione classica e i nuovi linguaggi musicali, in una “interpretazione dei valori storici e tradizionali in un quadro aggiornato, eppure pienamente accattivante in cui il passato appare sotto forma di riflesso sulla mutevole superficie del presente”( G.Magliaro)
La Suite rivela i molteplici interessi culturali del musicista nell’eco dei differenti stili del barocco europeo (da quello italiano nella Pastorale, tedesco nella Fuga, a quello francese nel Ballet) mirabilmente fusi in una unità stilistica e tecnica che svelano le qualità specifiche del compositore.
Alex Shapiro (1962)
L’attività musicale di Alex Shapiro inizia negli anni ottanta quando, dopo il trasferimento a Los Angeles, decide di collaborare con alcune emittenti radio televisive per la produzione di trasmissioni sperimentali e documentari naturalistici. Solo nel decennio successivo la musicista americana decide di dedicarsi alla composizione da concerto, riscuotendo un notevole successo; le sue composizioni conservano tuttavia l’immediatezza espressiva e l’orecchiabilità delle colonne sonore.
Slip nasce il 10 settembre del 2001, alla vigilia dell’attentato alle Torri gemelle, e ne è fortemente influenzata; l’autrice sostiene infatti che dopo l’iniziale tentazione di trasformare la composizione in una commemorazione delle vittime dell’evento ha deciso di conferire alla sua opera il ruolo di “ antidoto contro la tristezza” e lo smarrimento dell’umanità di fronte all’immane tragedia. Slip è cosi una composizione che rende omaggio a quanti sono rimasti coinvolti nell’attentato ispirandosi, con grande libertà espressiva, stilistica e formale ad alcuni spunti melodici e tematici delle tradizioni musicali europee, americane ed orientali ma contemporaneamente invita a superare il turbamento nella contemplazione della funzione esoterica dell’arte.
  
Halsey Stevens (Scott 1908-1989)
La Sonatina piacevole per violino e clavicembalo del 1956, articolata in tre movimenti, è una composizione che pur evidenziando l’interesse del musicista per la tradizione europea rende tale tradizione attuale e la vivifica costantemente assimilando le influenze dei linguaggi e delle esperienze del linguaggio musicale del XX sec. L’opera dimostra un grande interesse per la prospettiva ritmica e polifonico-contrappuntistica e una struttura armonica che, pur mantenendo alcuni chiari centri di aggregazione tonale, non rinuncia all’uso di scale modali, cromatiche e pentatoniche.
Antonio D’Antò (1957)
E’ un musicista attivamente impegnato oltre che nella composizione anche nella diffusione della musica del secolo scorso come direttore d’orchestra. Nelle sue composizioni, per i più svariati organici, il compositore coniuga alle scelte espressive pienamente inserite nella realtà musicale contemporanea un profondo interesse per il nitore stilistico e formale. Egli scrive a proposito di Après Rameau per violino e clavicembalo: la composizione “ nasce tra il 2003 e 2004 quale omaggio a Rameau e dedicato alla clavicembalista Maria Clotilde Sieni. Infatti il movente l’Entretien des Muses del compositore francese, viene eseguito in apertura quale serbatoio musicale dal quale attingere successivamente. Dopo questa sorta di preludio si snodano 5 variazioni di diversa natura; ciascuna è informata all’utilizzazione di un frammento ritmico-melodico tratto da Rameau; il tema diviene quindi una sorta di codice genetico, le cui informazioni saranno sviluppate nel corso delle variazioni  e contemporanemamente una sorta di ouverture all’opera stessa. E’ un brano lirico ma ritmico, ossequioso ma dissacrante”.
La presentazione del compositore è anche una sorta di manifesto della sua estetica musicale, perchè dichiara l’interesse per i codici linguistici della tradizione musicale dal gregoriano al romanticismo, intesa come  patrimonio genetico di ogni futuro sviluppo della civiltà musicale occidentale.

Eloisa de Felice

  
A.Hovhaness Duet op. 122 (1957)  Ed. Peters n.6439.
  
W.Piston Sonatine (1945)  Ed. Boosey & Hawkes  16239
  
A.Schnittke Suite im alten Stil (1977) Ed. Hans Sikorski, Hamburg   HS2298
  
A.Shapiro Slip  (2001) Ed. ASCAP
  
A.Stevens Sonatine Piacevole (1968) Ed. Southern Music Publishing Co. Inc

Antonio D’AndreaMaria Clotilde Sieni La Discordantia

DC Records Italy di David Costa
Contrada Branchi 25 CAP 36076 Recoaro Terme (VI)
C.F. CSTDVD78L13A952R  P.IVA 01899230229
Mail - dcrecordsitaly@gmail.com  Telefono: 342.67.27.369

Torna ai contenuti